Imperversa sui Social Media la domanda di ghepardi: che fare?

Sui Social Media imperversa la domanda di ghepardi: che fare?

Il mercato nero piu’ prospero ed attivo attualmente, inspiegabilmente, è costituito dai Social: Instagram in testa. In fondo, il mercato nero di ghepardi – e di tante altre specie a rischio estinzione – appare agli occhi di tutti , e forse molti, ingenuamente, condividono fotografie che reputano interessanti e belle, senza sapere che contribuiscono al commercio illegale di queste specie.

In fondo, il mercato nero è simile ad un negozio di animali: Alcune creature si desiderano per il pelo particolare, altre per le proprietà “magiche” dei corni o degli organi. Ma sta di fatto che l’economia del commercio illegale si fonda sulle leggi di domanda e offerta. E la proliferazione sui social, di specie commercializzate, quali Instagram, ora è nel mirino delle autorità mondiali della tutela delle specie.

Il trattato internazionale CITES, che governa il commercio di piante ed animali, sta cercando di eliminare le forniture delle nazioni interessate, africane e del Golfo, andando a rintracciare i dealers sui social e sui siti di e-commerce. Questo è un nuovo, affascinante aspetto del commercio di fauna e flora selvatica, perchè sta ad indicare che i Paesi tentano di mantenere viva la diffusione del mercato nero di Internet.

Un gruppo di lavoro ha dunque depositato le raccomandazioni per frenare questo fenomeno all’inizio del 2018. L’accordo è stato riveduto e corretto, e approvato formalmente durante la Conferenza delle Parti CITES CoP17.

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